sabato 20 maggio 2017

Beren e Luthien, le edizioni italiane e inglesi



Il primo giugno 2017, anche nelle librerie italiane arriverà il nuovo libro di J.R.R. Tolkien curato da suo figlio Christopher con le meravigliose illustrazioni di Alan Lee.

A pubblicarlo, come sempre, sarà la Bompiani nella traduzione italiana di Luca Manini, già traduttore Beowulf. Con «Racconto meraviglioso» (2014) e La storia di Kullervo (2016). L'edizione annunciata sarà identica a quella inglese, rilegata con sovraccoperta illustrata da Lee, così come I figli di Hurin (2017).

Come si legge sulla prima bandella della sovraccoperta:
La storia della coppia fantastica a cui già si allude in altre opere di Tolkien è il cuore di questo inedito molto atteso dagli appassionati, che la racconta per esteso: quello tra Beren e Lúthien è un amore contrastato, tra un umano della Terra di Mezzo e un'elfa di stirpe regale. Lui mortale, lei immortale, divisi dalla razza, uniti dalla passione e dalla tenacia: il padre di Lúthien si rifiutò di concedere a Beren la mano della figlia, ma ben sapeva di non poter contrastare per sempre i due innamorati. Così sfidò l'umano a portargli uno dei Silmaril della Corona di Morgoth, promettendogli in cambio la sua benedizione. Una missione impossibile che invece riuscì. Beren, ferito a morte, fu poi salvato in extremis, e Lúthien rinunciò all'immortalità per essere sua pari.
In questo volume Christopher Tolkien ha cercato di estrapolare la storia di Beren e Lúthien dal contesto più ampio in cui era contenuta; ma il racconto ha subito cambiamenti e si è evoluto man mano che l'orizzonte della Terra di Mezzo si è allargato. Per mostrare la vitalità di questo nucleo narrativo il curatore ha scelto di raccontarla attraverso le parole di suo padre prima nella sua forma originale e poi in passaggi di prosa e di poesia appartenenti a testi posteriori: qui insieme per la prima volta., tutti contribuiscono a rivelarne l'immediatezza.

Beren e Luthien è il romanzo "inedito" di J.R.R. Tolkien in cui sono narrate le diverse versioni della storia d'amore ambientata nell'ormai nota Terra di Mezzo tra Beren, normale essere umano, e Luthien, un'elfa immortale. Lo scrittore era molto legato a questa storia d'amore fantasy tanto da immedesimarsi nel protagonista maschile del racconto e vedendo in sua moglie Edith la figura della splendida elfa. Tolkien fece aggiungere il nome Luthien sulla lapide di sua moglie, mentre sulla sua volle il nome di Beren.

Elaborazione di Tolkieniano
Trama La leggenda racconta che un giorno Edith, la moglie di Tolkien, danzò per lui in un bosco dello Yorkshire, e che da allora lui, incantato, la chiamò Lúthien, attribuendo a se stesso il nome di Beren: e i nomi di Beren e Lúthien sono incisi sulla tomba di Tolkien e della moglie. La storia della coppia fantastica a cui già si allude in altre opere di Tolkien è il cuore di questo "inedito" che la racconta per esteso: al centro un amore contrastato, quello tra un umano della Terra di Mezzo e un'elfa di stirpe regale. Lui mortale, lei immortale, divisi dalla razza, uniti dalla passione e dalla tenacia...

La pubblicazione arriva in un anno ricco di anniversari tolkieniani tutti meritevoli di essere ricordati, dal 125° anniversario della sua nascita (1892) all’80° della pubblicazione di The Hobbit, quest’ultimo celebrato dall’HarperCollins con un’edizione facsimile davvero eccezionale. Ma nel 2017 ricorre anche il 100° anniversario dell’evento che diede vita a questo racconto che il figlio Christopher porterà all’attenzione degli appassionati. Fu tra fine maggio e inizi di giugno 1917 che Tolkien compose la prima versione della Storia di Luthien Tinuviel, come scrisse nel 1964 a Christopher Bretherthon:
«Questo accadde in un boschetto con un vasto sottobosco di cicuta (senza dubbio c’erano anche molte altre piante) vicino a Roos a Holderness, dove mi trovai per un certo periodo mentre ero nella Humber Garrison.» (Lettera 257, 1964)

Per Tolkien, questa storia aveva un significato molto profondo e intimo, dove i due protagonisti incarnavano lui e sua moglie Edith, che ne fu l’ispiratrice anche se Tolkien, in vita, non la chiamò mai con quel nome. La storia d’amore più bella di tutto il legendarium, la storia d'amore tra il mortale Beren figlio di Barahir e Luthien figlia di Melian e Thingol del Doriath durante la Prima Era, si legò all’autore e a sua moglie fino agli ultimi giorni della loro vita.
Dopo la morte, avvenuta nel novembre 1971, Edith fu sepolta nel cimitero di Wolvercote, Oxford, e Tolkien cominciò a pensare alla sua tomba e a ciò che voleva che ci fosse scritto. In una lettera al figlio Christopher del luglio 1972, scrisse:

L’iscrizione che mi piacerebbe è 


EDITH MARY TOLKIEN

LUTHIEN

1889 – 1971 
Breve e semplice, tranne che per Luthien, che per me significa molto più di un lungo discorso: perché lei era (e sapeva di esserlo) la mia Luthien.Dimmi pure quello che pensi, senza riserve, di questa aggiunta. Ho iniziato questa lettera spinto da una grande commozione e un grande rimpianto e in ogni caso sono afflitto di quando in quando (sempre di più) da un enorme senso di perdita. Ho bisogno di consiglio. Tuttavia spero che nessuno dei miei figli penserà che usare questo nome sia una fantasia sentimentale Non è paragonabile all’uso che nei cimiteri si fa di nomignoli. Non. ho mai chiamato Edith Luthien – ma era lei l'ispiratrice della storia che poi è diventata la parte principale del Silmarillion. È stata concepita per la prima volta in una piccola radura piena di cicuta a Roos nello Yorkshire (dove per qualche tempo fui comandato in una base della Guarnigione Humber nel 1917, e lei riuscì a venire a stare con me per un po'.) In quei giorni i suoi capelli erano corvini, la sua pelle chiara, gli occhi più brillanti di quanto voi li abbiate mai visti, e sapeva cantare e ballare. Ma la storia e finita male, e io sono stato abbandonato e non posso invocare l’inesorabile Mandos. (Lettera 340, 1972)

Quando nel 1973 è venuto a mancare Tolkien, questi è stato sepolto assieme a sua moglie Edith e i figli hanno aggiunto sulla lapide l’iscrizione
JOHN RONALD
REUEL TOLKIEN
BEREN

1892 – 1973
Questa nuova pubblicazione vedrà due versioni rilegate di 304 pagine: la prima rilegata con sovraccoperta e la seconda in edizione deluxe con cofanetto. 

Nota dell’editore inglese
The tale of Beren and Lúthien was, or became, an essential element in the evolution of The Silmarillion, the myths and legends of the First Age of the World conceived by J.R.R. Tolkien. Returning from France and the battle of the Somme at the end of 1916, he wrote the tale in the following year.

Essential to the story, and never changed, is the fate that shadowed the love of Beren and Lúthien: for Beren was a mortal man, but Lthien was an immortal Elf. Her father, a great Elvish lord, in deep opposition to Beren, imposed on him an impossible task that he must perform before he might wed Lthien. This is the kernel of the legend; and it leads to the supremely heroic attempt of Beren and Lthien together to rob the greatest of all evil beings, Melkor, called Morgoth, the Black Enemy, of a Silmaril.

In this book Christopher Tolkien has attempted to extract the story of Beren and Lúthien from the comprehensive work in which it was embedded; but that story was itself changing as it developed new associations within the larger history. To show something of the process whereby this legend of Middle-earth evolved over the years, he has told the story in his father's own words by giving, first, its original form, and then passages in prose and verse from later texts that illustrate the narrative as it changed. Presented together for the first time, they reveal aspects of the story, both in event and in narrative immediacy, that were afterwards lost.

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